Benvenuti nel sito ufficiale dell'A.P.S. ArcheoTibur di Tivoli (RM).NUOVO ANNALES VOL. III ANNO IV DISPONIBILE

I Lupanare a Tibur.

a cura di Emidio Timperi, presidente onorario.

La parola "prostituzione" deriva dal verbo latino prostituĕre (pro, "davanti", e statuere, "porre"), e indica la situazione della persona (in genere schiava) che non "si" prostituisce, ma che, come una merce, viene "posta (in vendita) davanti" alla bottega del suo padrone. Questa origine richiama quindi la condizione storicamente più abituale della prostituta, la quale non esercita autonomamente la sua professione, ma vi è in qualche modo indotta da soggetti che ne sfruttano il lavoro traendone un proprio guadagno (cosiddetti "protettori"). Anche in greco antico il verbo προτίθημιha un significato simile: esporre, proporre, presentare, offrire.


Con questa breve spiegazione abbiamo già messo in evidenza uno dei più antichi mestieri del mondo, ogni epoca,fino ad oggi, ha avuto le sue prostitute e i suoi luoghi di incontri a pagamento,nell’antichità a Roma c’erano i cosidetti LUPANARI riconoscibili da una particolare lanterna e soprattutto dagli organi genitali maschili scolpiti che in qualche modo ne personalizzavano i vari lupanari della città.


Il Lupanare aveva un’importanza capitale nella vita sociale romana,era una vera istituzione che serviva a soddisfare le molteplici tendenze sessuali degli uomini di allora con assoluta e totale tolleranza(da qui deriva la definizione di casa di tolleranza ecc.) e per tale motivo si trovavano anche lupanari per omosessuali,dove vi si recava soprattutto la parte infima della società romana, schiavi e gladiatori.

Tutto questo a Roma ma a Tibur?

Tibur non fu certamente esente dall’avere dei postriboli,anzi si può credere che sia stata molto fiorente questa attività vista la presenza della maggior parte della nobiltà romana che aveva proprio in questa città molte residenze di ozio.

Come per Roma anche a Tibur i Lupanare si trovavano certamente vicino ai templi,vicino ai mercati,vicino al foro, vicino alle tabernae anzi queste stesse nel proprio retro utilizzavano delle squallide stanze per il meretricio ma soprattutto vicino ai trivii.

Tibur era una città fiorente e ricchissima per cui l’istituzionalizzazione del lupanare era la norma,visto che gli Edili ne controllavano il giro di affari riscuotendone delle tasse.

Intorno al I° secolo d.c. ,visto che comunque il meretricio era una forma infamante di professione,venne promulgata una legge che in tutto l’impero ,all’interno dei lupanare, non si potevano introdurre le monete con l’effigie imperiale per cui furono coniate apposite monete chiamate SPINTRIA o meglio TESSERAE EROTICAE dove su una facciata c’era un numero e sull’altro la figura di un atto sessuale per cui a seconda dell’atto ,si usava la moneta giusta per quel tipo di atto mentre il numero riportato nel retro esprimeva il valore in ASSI della prestazione che equivaleva ad un quarto di sesterzio(un sesterzio= 4 assi).


Sicuramente Tibur ne aveva molti di questi Lupanari,soprattutto nell’area dell’ARX (Castrovetere),PLAZULA (attuale piazza Domenico Tani),POSTERULA (attuale via Postera) ed anche nella zona intorno all’anfiteatro di Bleso vista la quantità di gente che lo frequentava per i giochi gladiatorii ed i bestiarum.


Una mia teoria,tutta da verificare naturalmente mi ha portato a credere che nella zona delle cosidette Terme di Diana,area sopra cui insiste la chiesa di Sant’Andrea potesse esserci un tempio dedicato alla dea Diana Trivia,che potrebbe avere preso il nome proprio da un incrocio di tre strade isolate,lo stesso esistente ancora oggi, chiamato Trevio (da Trivium) e dove presumibilmente era facile trovare luoghi appartati come un Lupanare o delle mescite di vino dove si svolgeva questo tipo di attività sessuale a pagamento e magari c’era una statua votiva legata a questa dea (da qui la parola triviale,indicante un atteggiamento o un modo di essere estremamente volgare).