Benvenuti nel sito ufficiale dell'A.P.S. ArcheoTibur di Tivoli (RM).NUOVO ANNALES VOL. III ANNO IV DISPONIBILE

Gaio Cesare, Il figlio tiburtino di Germanico.

 A cura del dott. Giovanni Di Braccio.



Ipotesi di ricostruzione policroma delle statue e dei busti ritraenti Germanico Giulio Cesare e la sua famiglia - Questo disegno è protetto dalla Legge sul diritto d'autore. Proprietari del Copyright sono l'A.P.S. ArcheoTibur e l'autore. È vietata ogni duplicazione, anche parziale, non autorizzata – ArcheoTibur – Christian Doddi 2020

Con l'adoptatio di Tiberio e Agrippa Postumo[1], ad opera di Gaio Ottaviano il 26 giugno del 4 a.C. nel Foro Romano, l'Augusto mirava ad una successione stabile dell'Impero da lui ideato, ampliato e sviluppato sotto l'insegna della sua famiglia. Per far ciò impose al figlio dell'Augusta consorte[2] di adottare a sua volta Nerone Claudio Druso, meglio conosciuto come Germanico, figlio di Antonia Minor (sorella dell'odiato Triunviro Marco Antonio) e Druso Maior[3]. Egli acque tra il 14 e il 15 a.C. e fu giovane sposo della nipote del primo Imperatore, Agrippina[4], creando così un legame forte, duraturo e indissolubile tra le nobili ed illustre Gentes dei Giuli e dei Claudi. Tuttavia questa politica matrimoniale (che presenta dei precedenti illustri, come nel caso di Giulia Maior - figlia di Giulio Cesare- e Pompeo Magno) legata al sommo potere terreno, fu già sviluppata da Ottaviano con la poca fruttuosa unione tra Tiberio e Giulia Minor. Agrippina e Germanico celebrarono le nozze in pompa magna tra il 4 e il 5 d.C. generando 6 figli e 3 figlie, regalando alla Casa Augusta, oltre che una grandissima gioia filiale, anche una concreta possibilità di garantire continuità alla Dinastia Imperiale. Plinio il Vecchio[5] esaltò la ricca prole della figlia del Generale Agrippa, paragonandola all'illustre Cornelia[6] madre dei Gracchi. Come summenzionato, la coppia mise al mondo 9 pargoli in circa 14 anni di felice unione, terminata bruscamente con l'estinzione del giovane Alessandro Magno romano [7] ad Antiochia di Siria. Il primogenito dei principi fu Nerone Giulio Cesare Germanico nato il 5 d.C. Nel 20 fu insignito della toga virilis[8] ed eletto Pontefice, presentato poi nel Foro Romano direttamente dall'Imperatore Tiberio come figlio putativo. Andò in sposo a Giulia Livilla figlia di Druso Minor discendente diretto dello stesso Tiberio. Fu perseguitato assieme alla madre dal Prefetto del Pretorio Seiano[9] con la compiacenza dell'Imperatore, mandato in esilio sull'isola di Ponza e trovato poi morto in circostanze alquanto misteriose nell'anno 31 d.C. Il secondogenito nacque tra il 7 e l'8 d.C. e portò il nome di Druso Giulio Cesare Germanico. Come il fratello fu nominato princips iuventutis[10] unendosi in matrimonio con Emilia Lepida, figlia di Marco Emilio Lepido[11].

Nel 29 fu richiamato a Capri da Tiberio, nella sua fantasmagorica residenza estiva, dove andò in sospetto all'anziano Imperator tanto che nel 33 venne convocato nuovamente a Roma dove fu arrestato ed incarcerato nelle segrete del Palazzo Imperiale del Palatino, ove perì di stenti.

Tiberio Cesare Germanico rappresentò il terzo nascituro, nato orientativamente tra il 9 e il 10 d.C. estinto prematuramente il 17 d.C. dopo però la sfilata del corteo trionfale a Roma del padre Germanico[12] .Tuttavia parte della sua urna cineraria fu rinvenuta nel Mausoleo di Augusto (dove furono seppelliti tutti i discendenti della prima famiglia imperiale) con l'iscrizione :


TI(BERIS) CAESAR

GERMANICI CAESARIS F(ILIUS)

HIC CREMATUS EST.


Nell'anno 11 d.C. dei consoli in carica Marco Emilio Lepido (menzionato in precedenza) e Tito Statilio Tauro, venne alla luce Caio Giulio Cesare Germanico il quarto figlio della famiglia reggente. Svetonio[13] nella Vita di Caligola afferma che nel suddetto anno Agrippina partorì un bimbo presso la Trimillenaria Tibur, dandogli il nome di Gaio. Lo stesso autore, nel descrivere ciò, pose l'accento su una diatriba letteraria a proposito del luogo di nascita e la differenziazione tra il quartogenito e il quintogenito (futuro Imperatore Caligola) accesasi tra Plinio il Vecchio[14] e Getulico[15] . Il Vecchio respinse la testimonianza del rivale letterario, affermando che quest'ultimo mentì sul luogo di nascita di Caio Cesare, per trarre le lodi e omaggi dall'Imperatora: secondo Getulico fu la città sacra ad Ercole[16] , mentre in realtà si sarebbe trattato di Anzio, invertendo (coscientemente o non) i luoghi natali dei due fratelli; inoltre Svetonio evidenziò le affettuose forme di ricordo poste in essere dall'austera Drusilla verso questo pargolo, estintosi prematuramente un anno dopo il parto. Si può rivelare che l'attribuzione a Caligola nella forma onomastica del fratello maggiore pare individuare un elemento certo, connesso con la morte dell'infante un anno prima della nascita del terzo Imperatore. A tutt'oggi non sappiamo precisamente dove partorì la sposa del grande Germanico, ma le testimonianze letterarie affermano che Augusto soleva villeggiare nella città di Tiburno e che spesso amministrava la giustizia all'interno della Basilica Liapta nel Santuario del Divino figlio di Alcmena[17] e che in prossimità del suddetto vi era una sua grande Villa d'Otium, mai rinvenuta e attualmente attestata solo nelle fonti letterarie. Come per il fratello Tiberio, c’è stata restituita la sua iscrizione sepolcrale, nel Mausoleo Imperiale, recitante :


C(AIUS) CESAR

GERMANICI CESARIS F(ILIUS)

HIC CREMATUS HEST



Falera vitrea, raffigurante Germanico e tre dei suoi figli, I secolo d.C., Londra - British Museum



Tuttavia il 6 novembre del 15 la coppia ebbe la gioia di far nascere la prima figlia, assegnandole il nome di Giulia Agrippina Augusta (nota come Agrippina Minor, al fine di distinguerla dalla madre) nel campo legionario di Ara Ubiorum. Fu Imperatrice per via del matrimonio in quarte nozze con Claudio[1] nel 49, sorella di un Imperatore (Caio Cesare, come già ricordato) e madre dell'ultimo sovrano Giulio-Claudio, Nerone, il quale commise matricidio ponendo fine alla sua vita nel 54. Il 16 settembre del 16 emise i primi vagiti Giulia Drusilla negli accampamenti Renani della Germania e specificatamente nella città di Coblenza, anticamente noto come Castellum apud Confluntes, luogo dove si trovava suo padre. Nel 33 in secondo matrimonio sposò Longino[2] da cui divorziò nel 37: perì di malattia nel 38 a soli 22 anni, mentre l'adorato fratello Sovrano ne decretò il culto divinizzandola come Diva Giulia. Nel 18 nacque l'ultima figlia della prolifica coppia, Giulia Livilla, nell'Isola greca di Lesbo, orfana a solo un anno di età, dopo la scomparsa prematura di Germanico ad Antiochia di Siria, nella profonda tristezza di tutta la romanitas. Nel 33 sposò Marco Vinicio[3] mentre nel 39 partecipò ad una congiura contro il fratello, che la inviò in esilio assieme ad Agrippina.

Nel 41 richiamata a Roma si scontrò contro la gelosia dell'Imperatrice Messalina[4] che la fece esiliare nell’isola di Pandataria, attuale Ventotene, con l'acccusa d'esser rea di adulterio con il filosofo Lucio Anneo Seneca, per poi perire di inedia nel 42. Anche di questa Giulia si è conservata la lastra sepolcrale marmorea che reca inciso:


 


LIVILLA M(ARCI) VINICI (SICIL UXOR)


GERMANICI CA(ESARIS) F(LIA)


HIC SITA E(ST)






La celebre statua bronzea di Germanico Giulio Cesare, noto anche come Nerone Claudio Druso Germanico, scoperta ad Amelia nel 1963 durante le operazioni di demolizione di un vetusto mulino: la scultura era ridotta in numerosi frantumi e l'aspetto con cui oggigiorno stupisce i visitatori è il frutto di una lunga e meticolosa opera di restauro. Attualmente è conservata presso il Museo civico archeologico e pinacoteca "Edilberto Rosa" di Amelia, in provincia di Terni - "Germanico di Amelia", ricostruzione grafica policroma a cura di @Christian Doddi - ArcheoTibur 2020. Tutti i Diritti Riservati©️.




Bibliografia:

 

- Gaio Svetonio Tranquillo, De Vita Caesarum, Libro IV, 8. 

 

- Publio Cornelio Tacito, Annales libro III, 29, II, 41., I, 40.

 

- Lucio Cassio Dione, Historia Romana, libro LVII, 5,7.

 

- ERGA-LOGOI rivista di storia, letteratura, diritto e culture dell'antichità, in A. Valentini in Ex ea nouem liberos tulit: i figli di Agrippina Maggiore e Germanico pp. 65 – 80, anno 2018.

 

- S. Pancera, Il corredo epigrafico del Mausoleo di Augusto, anno 1994

 


[1]Tiberio Claudio Cesare Augusto Germanico IV Imperatore dal 41 al 54 d.C. fratello di Germanico e Druso Minor figlio di Druso Major e Antonia Minor.

[2]Lucio Cassio Longino discendente del cesaricida Caio Cassio Longino fu fatto assassinare per ordine di Caligola nel 41 a proposito di un Vaticinio della “Fortuna di Anzio”.

[3]Marco Vinicio fu console nel 30 e 45, tra il 38 e il 39 fu nominato Proconsole della Provincia d'Asia, V. Petercolo gli dedicò lasua opera Historia romanea.

[4]Valeria Messalina nata a Roma nel 25 e morta nella suddetta città, terza moglie dell'Imperatore Claudio, cui ebbe tre figli, Claudia, Ottavia e Cesare detto Britannico.[1]Marco Vipsanio Agrippa Postumo nato il 12 a.C. figlio postumo di Vipsanio  Agrippa e della figlia di Augusto, Giulia Maggiore, fratello di Caio e Lucio Cesare, Giulia Minore e Agrippina Maggiore, nel 7 a.C. fu confinato nel Isola di Planasia, per comportamento violento e screditatorio verso Augusto e Livia.

[2]Tiberio figlio maggiore di Livia Drusilla Augusta, sposa in seconde nozze Caio Ottaviano Cesare Augusto, seppur incinta del precedente marito Tiberio Claudio Nerone.

[3]Decimo Claudio Druso, meglio conosciuto come Druso Maggiore nato a Roma nel 38 a.C. e morto a Magontiacum nel 9 a.C.

[4]Agrippina Maggiore nata nel 14 a.C. figlia di Agrippa e Giulia Maggiore andò in sposa a Germanico.

[5]Caio Plinio Secondo nacque a Como nel 23 d.C. e morì a Stabia nel 79 d.C. Fu prefetto della flotta a Capo Miseno durante l'eruzione del Vesuvio, scrisse la celebre Naturalis Historia .

[6]Nacque nel 189 a.C. e mori nel 110 a.C. figlia di Scipione l'Africano e Emilia, sposa di Tiberio Sempronio Gracco generò 11 figli tra cui Sempronia, Caio e Tiberio.

[7]Germanico paragonato al Sovrano Macedone per via del suo carattere e delle sue costanti vittorie militari.

[8]La toga virilis era la toga che indossavano i giovani (dai 14 ai 17 anni) della nobilitas senatoria romana .

[9]Lucio Elio Seiano nato a Volsinii il 19 – 20 a.C. morto a Roma nel 31 d.C.  Prefetto del Pretorio dal 14 al 31 d.C. confidente intimo di Tiberio.

[10]I Principes Iuventutis erano considerati i migliori giovani della società romana, appartenenti alle più nobili famiglie capitoline.

[11]Emilio Lepido nacque nel 30 a.C. e morì nel 33 d.C. Figlio di Cornelia Scipione (la figlia di Scribonia) e Lucio Emilio Paolo, console nel 34 a.C.

[12]Nel 17 d.C. Germanico celebrò il trionfo per la vittoria sui Germani e la riconquista delle aquile legionarie di Quintilio Varo, prese da Aerminio durante la disfatta di Teutoburgo.

[13]Caio Svetonio Tranquillo nato nel 69 e morto nel 122 d.C. storico e biografo latino, autore di De Viris illustribus e De Vita Cesarum.

[14]Gaio Plinio Secondo noto come Plinio il Vecchio nato a Como nel 23 e deceduto a Stabia nell'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. autore, comandante militare, governatore Provinciale, filosofo, naturalista, il suo capolavoro massimo fù Naturalis Historia.

[15]Caio Cornelio Lentulo Getulico: poeta, politico e militare, da comandante sconfisse la popolazione dei Getuli, guadagnando il nome Getulico.

[16]Tivoli definita da Svetonio Ex Urbe Herculi Sacra.

[17]Eracle, o Ercole in Italia.



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