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S. Francesco a Tivoli. Testimonianze e leggende.

a cura dell'arch. Francesco Pecchi.



ritratto di S. Francesco conservato al Sacro Speco di Subiaco.


E' a molti sconosciuto il fatto che S. Francesco di Assisi (1181 – 1226) avrebbe visitato anche i nostri territori della Valle dell'Aniene, in particolare Tivoli, durante il suo breve ma intenso percorso terreno. Il giorno 4 Ottobre si ricorda dunque il Transito del serafico padre Francesco, chiamato il Poverello di Assisi. 
Colui che volle esser sposo di “Madonna Povertà” e lodare il Signore; dimenticando le futilità terrene per costruirsi una dimora assai più splendida in cielo, vivendo in armonia con il creato.
L'importanza che ebbe la sua figura nella vita spirituale della società medievale, e anche nei destini della Chiesa romana, è di difficile comprensione nel pensiero contemporaneo.

La sua attività di predicazione lo portò forse anche in Tivoli, certamente a Subiaco e probabilmente nelle campagne dei paesi del nostro territorio. Infatti non mancano in tal senso testimonianze di diversa natura, e perfino racconti di miracoli compiuti da Francesco a Tivoli in vita e dopo la sua morte.

I grandi storici tiburtini concordano sulla veridicità dei fatti narrati da Luca Waddingo, riguardo alla venuta del Santo a Tivoli nell'anno 1223.
Il Melchiorri afferma che con la venuta di Francesco in città in molti, fedeli di ogni ordine, si precipitarono per salutarlo e per acclamarlo. Francesco (nato al secolo Giovanni di Pietro Bernardone) godeva di una grandissima popolarità e stima specie fra i ceti più poveri, ed era in odore di santità da molti anni. Solo un anno dopo avrebbe ricevuto l'ultimo sigillo (citando le parole di Dante), le Stigmate, presso il monte della Verna. Probabilmente nel suo breve soggiorno trovò alloggio in uno dei monasteri benedettini della città. Il Santo, proveniente da Napoli, era di passaggio per recarsi in quel di Subiaco per poter omaggiare la figura di S. Benedetto.
Esistono indizi che fanno ritenere che avesse pur conosciuto qualche tiburtino, ed è invece certo che i suoi primi seguaci vennero a Tivoli a partire dal 1241, fondando il monastero dei Frati minori presso l'antica Porta Scura.

Il suo soggiorno tiburtino sarebbe quindi stato privilegiato da alcuni miracoli.
Nella Vita Maior di S. Bonaventura è narrato l'episodio di un uomo di nome Pietro, della città di Alisia in Borgogna, che al tempo di Gregorio IX fu imprigionato in Tivoli. Rivolgendosi al santo (ancora in vita) affinchè mitigasse le sue sofferenze, egli ricevette la visita miracolosa di Francesco stesso che lo liberò all'istante e al prigioniero i ferri caddero immediatamente. Il fatto non destò una particolare reazione nelle autorità religiose che addirittura si unirono, scrive il cronista, insieme all'uomo per lodare il santo di Assisi.
Fra Tommaso di Celano, stretto compagno e biografo di Francesco, racconta un altro miracolo legato a Tivoli. Una donna tiburtina (la moglie di un giudice) era già madre di sei figlie, e voleva dunque evitare di avere rapporti con il marito nel timore della nascita di un'altra bambina. La donna arrivò a separasi dal marito ma, ricondotta da lui forzatamente, pare che ascoltò il consiglio di votarsi al Santo per avere finalmente un figlio maschio. La grazia avvenne e la donna ebbe due figli chiamati poi Biagio e Francesco.
E' sempre di Fra Tommaso il racconto di un gesto amorevole compiuto da Francesco a Celano, in Abruzzo. Un giorno capitò che in inverno accorse al Santo una poverella per chiedere 1'e1emosina, e lui ebbe infine compassione di lei e la cinse con un panno ricevuto da “...un tiburtino amico dei frati...”.
Citiamo infine un miracolo più recente, avvenuto a Tivoli nel 1794 come riportato in maniera previsa dalle fonti, riguardante la miracolosa guarigione di Suor Maria Costanza Nazzarena Godin, di anni 25. La religiosa era preda di diversi mali, fra tutti violente e sanguinolente convulsioni, che la rendevano inferma. L'accanirsi dei medici e chirurghi non portò a risultati e parve peggiorare la sua condizione. Una sera la poveretta affermò di aver visto ai piedi del suo letto un religioso incappucciato e inginocchiato, che le consigliò di baciare e segnarsi con la “sua reliquia”.
Il fatto si ripropose per diversi giorni, e decidendo infine di seguire i consigli dell'uomo a quel punto egli si rivelò come S. Francesco di Assisi. Suor Maria guarì immediatamente e i pur dotti e stimati medici testimoniarono l'impossibilità scientifica di spiegare quella sorprendente guarigione.

Fonti bibliografiche :


- Sincera relazione di un miracolo successo per intercessione del serafico patriarca S. Francesco d’Assisi nella citta' di Tivoli il 2 Agosto 1794, Roma, Lazzarini, 1794, pp. 14.

- Giuseppe Petrocchi, Tivoli e S. Francesco, all'interno di Atti e Memorie della Società Tiburtina di Storia e d'Arte, vol. II, Tivoli, 1927, pp. 34 - 51.

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